ITALIANO

PROGRAMMAZIONE ANNUALE



PRIMO GIORNO DI SCUOLA





PARLIAMO DI...VACANZE

LE REGOLE PER DIFENDERSI DAL COVID




                                                       



LE VOCALI






                                                     
















INIZIAMO CON LA CONSONANTE M










LA CONSONANTE L





LA CONSONANTE V


LA CONSONANTE B
B COME...BACIO

 





LA CONSONANTE T
T COME TIRANNOSAURO



LA CONSONANTE Z

ZEB E LA SCORTA DI BACI
PROPONIAMO AI BAMBINI L'ASCOLTO DI QUESTA VIDEO LETTURA

CHIEDIAMO DI DISEGNARE UNA SCENA DEL LIBRO ASCOLTATO

PER CHI FARESTI LA TUA SCORTA DI BACI?

ADESSO PENSIAMO A TANTE PAROLE CHE INIZIANO CON Z COME ZEB



IMPARIAMO GIOCANDO

  1. CRUCIVERBA
  2. CA CO CU CIA CIO CIU
  3. CHI CHE CI CE
  4. MEMORY DELLE SILLABE
  5. CHE CHI
  6. CIA CIO CIU
  7. UNISCI LE PAROLE ALLE IMMAGINI GIUSTE
  8. ASCOLTA E UNISCI
  9. GUARDA IL VIDEO
  10. SCEGLI LA PAROLA GIUSTA
  11. QUA QUE QUI QUO
  12. SCI SCE
  13. GLI LI
  14. GLI O LI?
  15. CRUCIVERBA: GLI



IMPARIAMO "GHI"

CLICCA QUI


Dopo aver ascoltato la storia del piccolo "Ghirighiri"
facciamo disegnare il Re
Riflettiamo sulle caratteristiche del Re e di Ghirighiri
Com'è il Re? Quali sono le sue "qualità"?
Cosa fa il Re? Quali sono le sue "azioni"?
Com'è Ghirighiri?
Confrontiamo le qualità del re con le qualità dell'uccellino.
Infine stimoliamo i bambini alla scrittura autonoma 
e a mettere per iscritto le proprie idee. In questa fase 
gli errori sono spunti per introdurre nuove attività sulle
difficoltà ortografiche non ancora affrontate (VOIO: VOGLIO)
                          
                             Riflessioni sul messaggio della storia       

                     

               Trasferiamo la situazione della storia nella realtà dei bambini.
Anche la nostra classe è una piccola comunità che necessita 
di piccole ma indispensabili regole. A turno proviamo a essere Re per un giorno
e a decidere le regole per tutti i compagni. Sapranno 
i bambini essere giusti e imparziali?


LA TOMBOLA DELLE PAROLE


Scaricabile al seguente link LA TOMBOLA DELLE PAROLE







LA MESSAGGERIA
Facciamo arrivare a scuola un pacco e sollecitiamo gli alunni alla discussione sul suo contenuto, registrando le varie ipotesi.
Apriamo il pacco e mostriamo ai bambini la struttura-contenitore che era al suo interno
quindi sollecitiamoli ad esprimersi su come poterla utilizzare.











Applichiamo ad ogni singolo contenitore un’etichetta con il nome di ciascuno; individuiamo "buchette" anche per noi insegnanti.
Suggeriamo ai bambini che possono  raccontare di tutto, oppure anche chiedere,
od informare di qualcosa che sta loro a cuore; sfogarsi per qualcosa che “è andato di traverso”…

Raccogliamo il materiale linguistico prodotto.

Leggiamo i primi messaggi (chiediamo il permesso al bambino che lo o li ha ricevuti);  prendiamone uno e parliamone tutti insieme.
E’ chiaro il contenuto del messaggio? Si capisce bene ciò che ha voluto dire il bambino che lo ha mandato? E chi lo ha mandato? Da che cosa si capisce? Si riesce a ‘vedere’ a chi lo ha mandato?
Proviamo a effettuare una prima generalizzazione su :

COME FUNZIONA UN MESSAGGIO?
C’E’ CHI SCRIVE   C’E’ CHI RICEVE





Un litigio in classe ci dà l'opportunità di chiedere ai bambini di scrivere
su un foglietto
ciò che vogliono dire al compagno con cui hanno bisticciato

Prendiamo un messaggio che riteniamo sia più adatto ad affrontare
 le difficoltà ortografiche che intendiamo presentare ai bambini.
Analizziamolo e raccogliamo le osservazioni

adesso individuiamo gli errori: i bambini si accorgono
 che le parole sono attaccate, che "FACCIO" si scrive con la I.
Quest'ultimo errore ci dà la possibilità di affrontare CIA CIO CIU

Facciamo dividere la pagina in due parti, da una parte
 i bambini scriveranno la parole con CO, dall'altra le parole con CIO

La stessa attività viene proposta per CA e CIA

...e per CU E CIU

Nel messaggio preso in esame , si chiede scusa al compagno.
Ognuno racconta e disegna il momento in cui ha chiesto scusa
ad un compagno

Adesso leggiamo la storia di Tea che non riesce a chiedere scusa al suo amico preferito






C’E’ UN MESSAGGIO CHE PARLA DI...

AMICIZIA




Ci disponiamo in cerchio e proponiamo il gioco della “Rete dell’amicizia”. Spieghiamo ai bambini che con questo gioco vedremo il numero d’interazioni che si creano all’interno del nostro gruppo; uniremo ogni componente agli altri con un filo colorato; creeremo una rete che rappresenta i legami di amicizia e le relazioni che si possono tenere nel gruppo

 
Conversiamo
E’ facile o difficile
tenere i fili dell’amicizia?
Si può rompere un filo dell’amicizia?
Quando s’indebolisce o diventa più resistente il filo?
Se un filo si rompe, è possibile riaggiustarlo?
 
LEGGIAMO I NUOVI MESSAGGI CHE ABBIAMO RICEVUTO
C’E’ UN MESSAGGIO CHE PARLA DI...
LITIGI



ANCORA UN MESSAGGIO

 LEGGIAMO UN ALTRO BIGLIETTO CHE PARLA DI UN LITIGIO

Chiediamo di leggere il messaggio e di riassumere con una sola parola il contenuto
Poi facciamo alcune domande: PERCHE' SI LITIGA? 
COME CI SI SENTE QUANDO SI LITIGA?
E' FACILE FARE PACE? 
Ogni bambino prima racconta a voce e poi scrive il suo pensiero sul quaderno






Dopo la lettura disegniamo le scene della storia
e scriviamo una didascalia 





Riflettiamo: anche noi alziamo
un muro quando litighiamo
con i nostri amici
Disegniamo una scena importante della storia:
l'arrivo della volpe mentre i due conigli litigano

Di fronte al pericolo i due conigli mettono da parte il litigio e uniscono 
le forze per sconfiggere la volpe. Riflettiamo su questo aspetto dell'amicizia: anche se 
a volte litighiamo, l'amicizia è superiore a qualsiasi cosa e gli amici sono sempre pronti 
ad aiutarsi a vicenda


Conversiamo: cos'è l'amicizia e di che colore è secondo te?


LAVORIAMO SULLE "DOPPIE"

 

UNA SORPRESA...C'E' POSTA PER NOI



Apriamo il pacco e all’interno troviamo una lettera inviata da una “signora misteriosa”. Anche a questo proposito i bambini formulano delle ipotesi sulla sua identità provando a immaginare COME E’; COSA FA; COSA HA.









Ecco come immaginiamo
la Signora  in Giallo


DESCRIVIAMOLA 



ANCHE NOI RACCONTIAMO I NOSTRI LITIGI


Prepariamo una cassetta delle lettere che ci servirà per lo scambio di messaggi con la Signora in Giallo. Scriviamole i consigli che ci ha chiesto e "imbuchiamo" i biglietti. Tornerà la Signora per prenderli?

 Eccone alcuni




Lavoriamo su un messaggio per individuarne gli errori

Facciamo un gioco: ad ogni bambino diamo un comando (es. "PORTALE UNA MATITA" "FAGLI UNA CAREZZA" "DALLE UN BACIO" "PRESTAGLI LA GOMMA")
I bambini devono rivolgersi ad un compagno o ad una compagna individuando il "LE" o il "GLI" presente nell'azione

IMPARIAMO A SCRIVERE CORRETTAMENTE "GLI"









GIOCA E IMPARA: PAROLE CON GLI
CRUCIVERBA:
ANCORA SUI LITIGI




leggiamo il libro

SIGNORA IN GIALLO CI HA SCRITTO UN'ALTRA LETTERA



MA COSA CI SARA' SCRITTO SOTTO LA MACCHIA DI CAFFE'?
CERCHIAMO DI LEGGERE!
DOPO TANTI TENTATIVI ABBIAMO CAPITO IL METODO DI GIORGIA PER CONTENERE LA RABBIA
ECCO IL NOSTRO LAVORO SUL QUADERNO



C’E’ UN MESSAGGIO CHE PARLA DI...
RABBIA
CONVERSIAMO: " e voi come fate per contenere la rabbia in modo da non danneggiare niente e nessuno?"


"Maestra ma come si scrive la GN di pugni? E la SC di cuscino?"

I bambini provano autonomamente a scrivere le parole difficili:
scrivono PUGLI e CUCINO
Lavoriamo su GN e SCI SCE

FILASTROCCA DELLE GN


INVENTIAMO UNA STORIA PER RICORDARE CHE GNA GNE GNO GNU SI SCRIVONO SENZA I (UNICA ECCEZIONE LA PAROLA COMPAGNIA)






ESERCITIAMOCI SULLE PAROLE CHE FINISCONO CON GNA E GNO


GIOCHIAMO CON LE "CUBILLABE"

FILASTROCCA SCI SCE




TI RACCONTO...
Lo sciocco confine
In due belle casette una di fronte all'altra, vivevano Marino e Martino. Fra le lorocase c'era un bel piazzale di pietre unite, dove i due sedevano a parlare, a guardare il tramonto e le stelle, e qualche volta ornavano lo spiazzo con fiori e lo illuminavano con lampadine, e chiamavano gli amici a ballare e fare festa. Un giorno, appena dopo una notte di temporale, una grossa lumaca attraversò lentamente il piazzale, proprio a metà fra le due case, lasciando sulle pietre una striscia di bava, che luccicava al primo sole. Marino, che si alzava prima di Martino, uscì a stirarsi, vide la linea, e corrugò la fronte. — Martino! — chiamò. — Cosa c'è, Marino? — Perché hai tracciato questa linea in mezzo al piazzale? — Quale linea? Ah, questa... Non l'ho tracciata io! — Eppure ieri sera non c'era, e adesso c'è! — Ti dico che io non l'ho tracciata! — E chi vuoi che sia stato? Io non l'ho fatta, e qui abiti solo tu, oltre a me! — Allora sei stato tu a tracciarla, Marino, e l'hai fatto per dire che io non posso più venire nella metà di là del cortile! — Questo è quello che vuoi tu, invece, perché sei stato tu a tracciarla! E allora non ci verrai nemmeno tu, da questa parte!
Tutti e due tornarono in casa sbattendo la porta, e per quel giorno non si parlarono più. Passò la notte, e siccome si dice che la notte porta consiglio, forse, al mattino, i due avrebbero fatto la pace. Il mattino dopo Martino, che non aveva dormito per la rabbia, si alzò presto, uscì, e vide che la linea era sparita, perché la scia di bava si era asciugata. — Marino! — Che cosa c'è? — Perché hai cancellato la linea che avevi fatto? — Eri stato tu a farla, e io non l'ho cancellata: sei stato tu a cancellarla! — No, l'hai cancellata tu, per poter venire dalla mia parte! – No, l'hai cancellata tu, per invadere la mia! – Io ricordo bene dov'era la linea, e ci metterò una palizzata, e guai a chi la toglierà! – Anch'io la metterò: e guai a chi la toccherà!
E, senza parlarsi, senza guardarsi, i due cominciarono a costruire due palizzate, vicinissime, ma senza mai toccarsi, perché nessuno passava la riga, anche se la riga non c'era. Da quel giorno, non solo non si parlarono più, ma non invitarono più gli amici, perché lo spazio per fare festa era troppo piccolo, e gli amici non sarebbero venuti, perché avrebbero dovuto andare o di qua, o di là. Poi Martino e Marino cominciarono a farsi dispetti, a lanciarsi bucce di frutta, oggetti, sassi, e poi comprarono fucili e si spararono, cannoni e si cannoneggiarono, e le due case crollarono in pezzi, e i due se ne andarono, infelici, uno di qua e uno di là, tutto per colpa di un confine che non c'era.
Roberto Piumini

IL PAESE DI AMICIZIOPOLI


LEGGIAMO IL LIBRO



















C'E' UN MESSAGGIO CHE PARLA DI...



LAVORO DI GRUPPO: abbiamo diviso la storia del video in sequenze, ogni gruppo ha rappresentato a livello grafico-pittorico le scene. Con i disegni abbiamo realizzato il libro che potete leggere al link sottostante
LE NOSTRE RIFLESSIONI SUL LAVORO DI GRUPPO


IL COLORE DELLA GELOSIA. COSA E' LA GELOSIA?






LEGGIAMO IL LIBRO "GIORGIO, IL DRAGO GELOSO"

LA PAURA

La paura degli insetti

La paura dei tuoni


La paura di cadere nel vuoto


Metamorfosi
I bambini si trasformano da persone impaurite a persone che fanno paura.
Eccoli in versione mostri:




TANTI MODI PER MANDARE MESSAGGI



Lavoriamo sulla cartolina, uno strumento ormai poco utilizzato per mandare saluti.
Analizziamone le parti 


Per la festa della mamma, ogni bambino crea una cartolina, con un disegno dedicato alla mamma. Scriviamo il nome del destinatario e l'indirizzo. Infine scriviamo un pensiero per la mamma nello spazio dedicato ai messaggi


La lettera
La lettera è diversa dalla cartolina, la si può utilizzare per raccontare fatti della propria vita a persone molto lontane che non vediamo da tanto tempo. Per spedire una lettera occorre una busta e, come per la cartolina, un francobollo. Proviamo a scrivere una lettera a qualcuno che non vediamo da tanto tempo
Anche in questo caso, siamo riusciti a dare un motivo al bambino per scrivere. "Avere qualcosa da scrivere, è diverso da "avere da scrivere qualcosa".  Il risultato è più che soddisfacente perché la maggior parte degli alunni, ha saputo scrivere correttamente il proprio pensiero non limitandosi ad una semplice frase.

BUONE VACANZE A TUTTI











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