INIZIAMO CON LA CONSONANTE M
LA CONSONANTE L
LA CONSONANTE V
LA CONSONANTE B
B COME...BACIO
LA CONSONANTE TT COME TIRANNOSAURO
LA CONSONANTE Z
ZEB E LA SCORTA DI BACI
PROPONIAMO AI BAMBINI L'ASCOLTO DI QUESTA VIDEO LETTURA
CHIEDIAMO DI DISEGNARE UNA SCENA DEL LIBRO ASCOLTATO |
PER CHI FARESTI LA TUA SCORTA DI BACI? |
ADESSO PENSIAMO A TANTE PAROLE CHE INIZIANO CON Z COME ZEB |
IMPARIAMO GIOCANDO
- CRUCIVERBA
- CA CO CU CIA CIO CIU
- CHI CHE CI CE
- MEMORY DELLE SILLABE
- CHE CHI
- CIA CIO CIU
- UNISCI LE PAROLE ALLE IMMAGINI GIUSTE
- ASCOLTA E UNISCI
- GUARDA IL VIDEO
- SCEGLI LA PAROLA GIUSTA
- QUA QUE QUI QUO
- SCI SCE
- GLI LI
- GLI O LI?
- CRUCIVERBA: GLI
IMPARIAMO "GHI"
CLICCA QUI
Dopo aver ascoltato la storia del piccolo "Ghirighiri" facciamo disegnare il Re |
Scaricabile al seguente link LA TOMBOLA DELLE PAROLE
Apriamo il pacco e mostriamo ai bambini la struttura-contenitore che era al suo interno
quindi sollecitiamoli ad esprimersi su come poterla utilizzare.
quindi sollecitiamoli ad esprimersi su come poterla utilizzare.
Applichiamo ad ogni singolo contenitore un’etichetta con il nome di ciascuno; individuiamo "buchette" anche per noi insegnanti.
Suggeriamo ai bambini che possono raccontare di tutto, oppure anche chiedere,
od informare di qualcosa che sta loro a cuore; sfogarsi per qualcosa che “è andato di traverso”…
Nel messaggio preso in esame , si chiede scusa al compagno.
Raccogliamo il materiale linguistico prodotto.
Leggiamo i primi messaggi (chiediamo il permesso al bambino che lo o li ha ricevuti); prendiamone uno e parliamone tutti insieme.
E’ chiaro il contenuto del messaggio? Si capisce bene ciò che ha voluto dire il bambino che lo ha mandato? E chi lo ha mandato? Da che cosa si capisce? Si riesce a ‘vedere’ a chi lo ha mandato?
Proviamo a effettuare una prima generalizzazione su :
COME FUNZIONA UN MESSAGGIO?
C’E’ CHI SCRIVE C’E’ CHI RICEVEUn litigio in classe ci dà l'opportunità di chiedere ai bambini di scrivere su un foglietto ciò che vogliono dire al compagno con cui hanno bisticciato |
Prendiamo un messaggio che riteniamo sia più adatto ad affrontare le difficoltà ortografiche che intendiamo presentare ai bambini. Analizziamolo e raccogliamo le osservazioni |
adesso individuiamo gli errori: i bambini si accorgono che le parole sono attaccate, che "FACCIO" si scrive con la I. Quest'ultimo errore ci dà la possibilità di affrontare CIA CIO CIU |
Facciamo dividere la pagina in due parti, da una parte i bambini scriveranno la parole con CO, dall'altra le parole con CIO |
La stessa attività viene proposta per CA e CIA |
...e per CU E CIU |
Ognuno racconta e disegna il momento in cui ha chiesto scusa
ad un compagno
Adesso leggiamo la storia di Tea che non riesce a chiedere scusa al suo amico preferito
Ci disponiamo in cerchio e proponiamo il gioco della “Rete dell’amicizia”. Spieghiamo ai bambini che con questo gioco vedremo il numero d’interazioni che si creano all’interno del nostro gruppo; uniremo ogni componente agli altri con un filo colorato; creeremo una rete che rappresenta i legami di amicizia e le relazioni che si possono tenere nel gruppo
Conversiamo
E’ facile o difficile
tenere i fili dell’amicizia?
Si può rompere un
filo dell’amicizia?
Quando s’indebolisce
o diventa più resistente il filo?
ANCORA UN MESSAGGIO
LEGGIAMO UN ALTRO BIGLIETTO CHE PARLA DI UN LITIGIO
Dopo la lettura disegniamo le scene della storia
e scriviamo una didascalia
Riflettiamo: anche noi alziamo
un muro quando litighiamo
con i nostri amici
Disegniamo una scena importante della storia:
l'arrivo della volpe mentre i due conigli litigano
Conversiamo: cos'è l'amicizia e di che colore è secondo te?
LAVORIAMO SULLE "DOPPIE"
UNA SORPRESA...C'E' POSTA PER NOI
Apriamo il pacco e all’interno troviamo una lettera inviata da una “signora misteriosa”. Anche a questo proposito i bambini formulano delle ipotesi sulla sua identità provando a immaginare COME E’; COSA FA; COSA HA.
Ecco come immaginiamola Signora in Giallo
DESCRIVIAMOLA
ANCHE NOI RACCONTIAMO I NOSTRI LITIGI
Prepariamo una cassetta delle lettere che ci servirà per lo scambio di messaggi con la Signora in Giallo. Scriviamole i consigli che ci ha chiesto e "imbuchiamo" i biglietti. Tornerà la Signora per prenderli?
Eccone alcuni
Lavoriamo su un messaggio per individuarne gli errori
Facciamo un gioco: ad ogni bambino diamo un comando (es. "PORTALE UNA MATITA" "FAGLI UNA CAREZZA" "DALLE UN BACIO" "PRESTAGLI LA GOMMA")
I bambini devono rivolgersi ad un compagno o ad una compagna individuando il "LE" o il "GLI" presente nell'azione
IMPARIAMO A SCRIVERE CORRETTAMENTE "GLI"
GIOCA E IMPARA: PAROLE CON GLI
CRUCIVERBA:
ANCORA SUI LITIGI
SIGNORA IN GIALLO CI HA SCRITTO UN'ALTRA LETTERA
MA COSA CI SARA' SCRITTO SOTTO LA MACCHIA DI CAFFE'?
CERCHIAMO DI LEGGERE!
DOPO TANTI TENTATIVI ABBIAMO CAPITO IL METODO DI GIORGIA PER CONTENERE LA RABBIA
ECCO IL NOSTRO LAVORO SUL QUADERNO
RABBIA
CONVERSIAMO: " e voi come fate per contenere la rabbia in modo da non danneggiare niente e nessuno?"
"Maestra ma come si scrive la GN di pugni? E la SC di cuscino?"
I bambini provano autonomamente a scrivere le parole difficili:
scrivono PUGLI e CUCINO
Lavoriamo su GN e SCI SCE
FILASTROCCA DELLE GN
INVENTIAMO UNA STORIA PER RICORDARE CHE GNA GNE GNO GNU SI SCRIVONO SENZA I (UNICA ECCEZIONE LA PAROLA COMPAGNIA)
ESERCITIAMOCI SULLE PAROLE CHE FINISCONO CON GNA E GNO
GIOCHIAMO CON LE "CUBILLABE"
FILASTROCCA SCI SCE
TI RACCONTO...
Lo sciocco confine
In due belle casette una di fronte all'altra, vivevano Marino e Martino. Fra le lorocase c'era un bel piazzale di pietre unite, dove i due sedevano a parlare, a guardare
il tramonto e le stelle, e qualche volta ornavano lo spiazzo con fiori e lo illuminavano
con lampadine, e chiamavano gli amici a ballare e fare festa. Un giorno, appena
dopo una notte di temporale, una grossa lumaca attraversò lentamente il piazzale,
proprio a metà fra le due case, lasciando sulle pietre una striscia di bava, che
luccicava al primo sole. Marino, che si alzava prima di Martino, uscì a stirarsi, vide la
linea, e corrugò la fronte. — Martino! — chiamò. — Cosa c'è, Marino? — Perché hai
tracciato questa linea in mezzo al piazzale? — Quale linea? Ah, questa... Non l'ho
tracciata io! — Eppure ieri sera non c'era, e adesso c'è! — Ti dico che io non l'ho
tracciata! — E chi vuoi che sia stato? Io non l'ho fatta, e qui abiti solo tu, oltre a me!
— Allora sei stato tu a tracciarla, Marino, e l'hai fatto per dire che io non posso più
venire nella metà di là del cortile! — Questo è quello che vuoi tu, invece, perché sei
stato tu a tracciarla! E allora non ci verrai nemmeno tu, da questa parte!
Tutti e due tornarono in casa sbattendo la porta, e per quel giorno non si parlarono
più. Passò la notte, e siccome si dice che la notte porta consiglio, forse, al mattino, i
due avrebbero fatto la pace. Il mattino dopo Martino, che non aveva dormito per la
rabbia, si alzò presto, uscì, e vide che la linea era sparita, perché la scia di bava si
era asciugata. — Marino! — Che cosa c'è? — Perché hai cancellato la linea che
avevi fatto? — Eri stato tu a farla, e io non l'ho cancellata: sei stato tu a cancellarla!
— No, l'hai cancellata tu, per poter venire dalla mia parte! – No, l'hai cancellata tu,
per invadere la mia! – Io ricordo bene dov'era la linea, e ci metterò una palizzata, e
guai a chi la toglierà! – Anch'io la metterò: e guai a chi la toccherà!
E, senza parlarsi, senza guardarsi, i due cominciarono a costruire due palizzate,
vicinissime, ma senza mai toccarsi, perché nessuno passava la riga, anche se la
riga non c'era. Da quel giorno, non solo non si parlarono più, ma non invitarono più
gli amici, perché lo spazio per fare festa era troppo piccolo, e gli amici non sarebbero
venuti, perché avrebbero dovuto andare o di qua, o di là. Poi Martino e Marino
cominciarono a farsi dispetti, a lanciarsi bucce di frutta, oggetti, sassi, e poi
comprarono fucili e si spararono, cannoni e si cannoneggiarono, e le due case
crollarono in pezzi, e i due se ne andarono, infelici, uno di qua e uno di là, tutto per
colpa di un confine che non c'era.
Roberto Piumini
IL PAESE DI AMICIZIOPOLI
LEGGIAMO IL LIBRO
C'E' UN MESSAGGIO CHE PARLA DI...
Dopo la lettura disegniamo le scene della storia
e scriviamo una didascalia
Dopo la lettura disegniamo le scene della storia e scriviamo una didascalia |
Riflettiamo: anche noi alziamo un muro quando litighiamo con i nostri amici |
Disegniamo una scena importante della storia: l'arrivo della volpe mentre i due conigli litigano |
Conversiamo: cos'è l'amicizia e di che colore è secondo te? |
LAVORIAMO SULLE "DOPPIE"
UNA SORPRESA...C'E' POSTA PER NOI
Apriamo il pacco e all’interno troviamo una lettera inviata da una “signora misteriosa”. Anche a questo proposito i bambini formulano delle ipotesi sulla sua identità provando a immaginare COME E’; COSA FA; COSA HA.
Ecco come immaginiamo
la Signora in Giallo
DESCRIVIAMOLA
ANCHE NOI RACCONTIAMO I NOSTRI LITIGI
Prepariamo una cassetta delle lettere che ci servirà per lo scambio di messaggi con la Signora in Giallo. Scriviamole i consigli che ci ha chiesto e "imbuchiamo" i biglietti. Tornerà la Signora per prenderli?
Lavoriamo su un messaggio per individuarne gli errori
Facciamo un gioco: ad ogni bambino diamo un comando (es. "PORTALE UNA MATITA" "FAGLI UNA CAREZZA" "DALLE UN BACIO" "PRESTAGLI LA GOMMA")
I bambini devono rivolgersi ad un compagno o ad una compagna individuando il "LE" o il "GLI" presente nell'azione
IMPARIAMO A SCRIVERE CORRETTAMENTE "GLI"
CRUCIVERBA:
ANCORA SUI LITIGI
SIGNORA IN GIALLO CI HA SCRITTO UN'ALTRA LETTERA
CERCHIAMO DI LEGGERE!
DOPO TANTI TENTATIVI ABBIAMO CAPITO IL METODO DI GIORGIA PER CONTENERE LA RABBIA
ECCO IL NOSTRO LAVORO SUL QUADERNO
RABBIA
"Maestra ma come si scrive la GN di pugni? E la SC di cuscino?"
I bambini provano autonomamente a scrivere le parole difficili:
scrivono PUGLI e CUCINO
Lavoriamo su GN e SCI SCE
FILASTROCCA DELLE GN
INVENTIAMO UNA STORIA PER RICORDARE CHE GNA GNE GNO GNU SI SCRIVONO SENZA I (UNICA ECCEZIONE LA PAROLA COMPAGNIA)
ESERCITIAMOCI SULLE PAROLE CHE FINISCONO CON GNA E GNO
GIOCHIAMO CON LE "CUBILLABE"
FILASTROCCA SCI SCE
Lo sciocco confine
In due belle casette una di fronte all'altra, vivevano Marino e Martino. Fra le lorocase c'era un bel piazzale di pietre unite, dove i due sedevano a parlare, a guardare il tramonto e le stelle, e qualche volta ornavano lo spiazzo con fiori e lo illuminavano con lampadine, e chiamavano gli amici a ballare e fare festa. Un giorno, appena dopo una notte di temporale, una grossa lumaca attraversò lentamente il piazzale, proprio a metà fra le due case, lasciando sulle pietre una striscia di bava, che luccicava al primo sole. Marino, che si alzava prima di Martino, uscì a stirarsi, vide la linea, e corrugò la fronte. — Martino! — chiamò. — Cosa c'è, Marino? — Perché hai tracciato questa linea in mezzo al piazzale? — Quale linea? Ah, questa... Non l'ho tracciata io! — Eppure ieri sera non c'era, e adesso c'è! — Ti dico che io non l'ho tracciata! — E chi vuoi che sia stato? Io non l'ho fatta, e qui abiti solo tu, oltre a me! — Allora sei stato tu a tracciarla, Marino, e l'hai fatto per dire che io non posso più venire nella metà di là del cortile! — Questo è quello che vuoi tu, invece, perché sei stato tu a tracciarla! E allora non ci verrai nemmeno tu, da questa parte!
Tutti e due tornarono in casa sbattendo la porta, e per quel giorno non si parlarono più. Passò la notte, e siccome si dice che la notte porta consiglio, forse, al mattino, i due avrebbero fatto la pace. Il mattino dopo Martino, che non aveva dormito per la rabbia, si alzò presto, uscì, e vide che la linea era sparita, perché la scia di bava si era asciugata. — Marino! — Che cosa c'è? — Perché hai cancellato la linea che avevi fatto? — Eri stato tu a farla, e io non l'ho cancellata: sei stato tu a cancellarla! — No, l'hai cancellata tu, per poter venire dalla mia parte! – No, l'hai cancellata tu, per invadere la mia! – Io ricordo bene dov'era la linea, e ci metterò una palizzata, e guai a chi la toglierà! – Anch'io la metterò: e guai a chi la toccherà!
E, senza parlarsi, senza guardarsi, i due cominciarono a costruire due palizzate, vicinissime, ma senza mai toccarsi, perché nessuno passava la riga, anche se la riga non c'era. Da quel giorno, non solo non si parlarono più, ma non invitarono più gli amici, perché lo spazio per fare festa era troppo piccolo, e gli amici non sarebbero venuti, perché avrebbero dovuto andare o di qua, o di là. Poi Martino e Marino cominciarono a farsi dispetti, a lanciarsi bucce di frutta, oggetti, sassi, e poi comprarono fucili e si spararono, cannoni e si cannoneggiarono, e le due case crollarono in pezzi, e i due se ne andarono, infelici, uno di qua e uno di là, tutto per colpa di un confine che non c'era.
Roberto Piumini
In due belle casette una di fronte all'altra, vivevano Marino e Martino. Fra le lorocase c'era un bel piazzale di pietre unite, dove i due sedevano a parlare, a guardare il tramonto e le stelle, e qualche volta ornavano lo spiazzo con fiori e lo illuminavano con lampadine, e chiamavano gli amici a ballare e fare festa. Un giorno, appena dopo una notte di temporale, una grossa lumaca attraversò lentamente il piazzale, proprio a metà fra le due case, lasciando sulle pietre una striscia di bava, che luccicava al primo sole. Marino, che si alzava prima di Martino, uscì a stirarsi, vide la linea, e corrugò la fronte. — Martino! — chiamò. — Cosa c'è, Marino? — Perché hai tracciato questa linea in mezzo al piazzale? — Quale linea? Ah, questa... Non l'ho tracciata io! — Eppure ieri sera non c'era, e adesso c'è! — Ti dico che io non l'ho tracciata! — E chi vuoi che sia stato? Io non l'ho fatta, e qui abiti solo tu, oltre a me! — Allora sei stato tu a tracciarla, Marino, e l'hai fatto per dire che io non posso più venire nella metà di là del cortile! — Questo è quello che vuoi tu, invece, perché sei stato tu a tracciarla! E allora non ci verrai nemmeno tu, da questa parte!
Tutti e due tornarono in casa sbattendo la porta, e per quel giorno non si parlarono più. Passò la notte, e siccome si dice che la notte porta consiglio, forse, al mattino, i due avrebbero fatto la pace. Il mattino dopo Martino, che non aveva dormito per la rabbia, si alzò presto, uscì, e vide che la linea era sparita, perché la scia di bava si era asciugata. — Marino! — Che cosa c'è? — Perché hai cancellato la linea che avevi fatto? — Eri stato tu a farla, e io non l'ho cancellata: sei stato tu a cancellarla! — No, l'hai cancellata tu, per poter venire dalla mia parte! – No, l'hai cancellata tu, per invadere la mia! – Io ricordo bene dov'era la linea, e ci metterò una palizzata, e guai a chi la toglierà! – Anch'io la metterò: e guai a chi la toccherà!
E, senza parlarsi, senza guardarsi, i due cominciarono a costruire due palizzate, vicinissime, ma senza mai toccarsi, perché nessuno passava la riga, anche se la riga non c'era. Da quel giorno, non solo non si parlarono più, ma non invitarono più gli amici, perché lo spazio per fare festa era troppo piccolo, e gli amici non sarebbero venuti, perché avrebbero dovuto andare o di qua, o di là. Poi Martino e Marino cominciarono a farsi dispetti, a lanciarsi bucce di frutta, oggetti, sassi, e poi comprarono fucili e si spararono, cannoni e si cannoneggiarono, e le due case crollarono in pezzi, e i due se ne andarono, infelici, uno di qua e uno di là, tutto per colpa di un confine che non c'era.
Roberto Piumini
IL PAESE DI AMICIZIOPOLI
LEGGIAMO IL LIBRO
C'E' UN MESSAGGIO CHE PARLA DI...
La paura degli insetti
La paura dei tuoni
La paura di cadere nel vuoto
Metamorfosi
I bambini si trasformano da persone impaurite a persone che fanno paura.
Eccoli in versione mostri:TANTI MODI PER MANDARE MESSAGGI
Lavoriamo sulla cartolina, uno strumento ormai poco utilizzato per mandare saluti. Analizziamone le parti |
Anche in questo caso, siamo riusciti a dare un motivo al bambino per scrivere. "Avere qualcosa da scrivere, è diverso da "avere da scrivere qualcosa". Il risultato è più che soddisfacente perché la maggior parte degli alunni, ha saputo scrivere correttamente il proprio pensiero non limitandosi ad una semplice frase. BUONE VACANZE A TUTTI |
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